Giovedì, 02 Maggio 2024

Lineamenti della letteratura italiana dal decadentismo ai giorni nostri - Trentacinque autori


Lineamenti della letteratura italiana dal decadentismo ai giorni nostri - Trentacinque autori è una pratica mini-guida letteraria, scritta nel 2013, attraverso cui è possibile riscoprire l'impegno intellettuale del secolo alle nostre spalle, per meglio comprendere i significati dell'attuale presente.


Lineamenti della letteratura italiana dal decadentismo ai giorni nostri - Trentacinque autori

 

Gli intellettuali del secolo alle nostre spalle hanno vissuto il loro tempo con la preoccupazione dei bisogni dell’uomo ed oggi, nellepoca in cui il virtuale offusca la percezione del reale, è importante rivedere la loro attività attraverso la loro progressiva produzione letteraria, come attuale prezioso strumento di riflessione. Sebbene sappiamo del valore delle umane lettere”, spesso la letteratura del novecento è per noi ancora un mistero. Può farci riflettere lo stato di angoscia con cui Giovanni Pascoli, il poeta vate, celebrativo delle realtà domestiche, nel ruolo di letterato impegnato nella diffusione di ideologie e miti, ha sofferto i premonitori sentori di grandi venti di guerra nei suoi ultimi anni di vita, lavorando per la costruzione di forme di pacifica convivenza tra le diverse classi sociali. E’ con quest’ottica che possiamo rivedere l’attività frenetica del grande e volutamente discusso Gabriele D’Annunzio, come anche il problema del doppio affrontato da Pirandello, in un’epoca che si affacciava alle nuove criticità poste dall’avanzare del sistema industriale, quali la sostituibilità della persona. Eterno ed universale è il monito del rispetto per la vita, lasciatoci dall’ebreo sopravvissuto Primo Levi, con il suo drammatico resoconto della prevaricazione del più forte contro il più debole, fuori e dentro il lager, come ne ha parlato, fuori e dentro l’anima, Italo Calvino nel suo Visconte dimezzato. Le punte drammatiche raggiunte da Elio Vittorini, nella sua attività per la Resistenza, con la funerea descrizione dello stuolo di cadaveri nella piazza della Milano occupata dagli invasori tedeschi. Il torinese Carlo Levi, confinato in uno sconosciuto paesino calabrese, il meridionale Corrado Alvaro nel suo Gente d’Aspromonte, il siciliano Leonardo Sciascia che ha fatto conoscere al mondo la politica della mafia sono i testimoni dell’atavico problema del mezzogiorno. La scrittrice romana Elsa Morante, la donna tra le donne, affermatasi con il suo impegno letterario in un uno dei momenti sociali più duri e drammatici, parla della Storia che schiaccia i “vinti”, sempre e comunque dominati dall’interesse di pochi contro quello dei “più”. Sono solo alcune delle tante vite e delle tante opere il cui studio potrebbe appassionarci tutti con un filo capace di tessere la nuova tela dell’esistenza umana

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