Il progetto, in collaborazione con la Questura di Taranto. sotto la direzione artistica di Raffaele Casarano, è stato sostenuto dall’Ufficio Scolastico Territoriale di Lecce, dall’Associazione Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, dall’Associazione Nomeni per Antonio Montinaro, della Fondazione Don Tonino Bello, da Locomotive Jazz, dalla Fondazione antimafia sociale Stefano Fumarulo, dalla Regione Puglia e Puglia Culture.
Tra gli spettatori studenti, cittadinanza e associazioni del territorio, coinvolti in un percorso educativo e culturale volto a diffondere i valori della legalità, della memoria attiva e dell’impegno sociale.
Musica e dialoghi per cultura e legalità con memoria al valore di Falcone e del caposcorta Antonio Montinaro con musiche e cortometraggio dedicati. C’era l’assessore neretina Matrangolo, commossa perché figlia di Renata Fonte, grazie al cui sacrificio abbiamo intatta la riserva di Porto selvaggio.
L’assessore regionale Matrangolo ha letto con forte commozione dei pensieri personali. Noi non avremmo compreso le ragioni di quella sua così viva partecipazione, se non fosse stato per Marina Senesi, autrice del cortometraggio che hanno trasmesso “Un figlio”.
La Senesi, in chiusura, ha tenuto a ricordare ed a spiegare chi fosse la Matrangolo, al di là del ruolo istituzionale d la sua storia familiare.
“Un figlio” è la storia di Carmela, madre del capo scorta di Falcone, il giovane Antenio Montinaro che perse la vita nella strage di Capaci.
Anche il cortometraggio è stato molto bello ed è la storia nata dalla commozione che l’autrice ha provato in seguito al racconto che don Luigi Ciotti ha fatto a Senesi di una lettera scritta a scuola da una bambina Elisa Zecca della propria storia familiare con al centro sua nonna la madre di Montinaro con la quale lei trascittanto tempo così scoprendo le cause della morte di quel suo zio.
L’attrice protagonista di Carmela è la magistrale Ottavia Piccolo mentre Antonio Montinaro è stato rappresentato - nello svolgimento delle sue memorie - dal fratello di Elisa Zecca, molto calzante perché assomiglia molto al proprio zio.
Esibizione centrale della serata lettura di testi dedicati a Montinaro, con musiche scritte e rappresentate da Bungaro e Casarano.
Raccontavano poi, in occasione della presentazione del cortometraggio, tutte le volte in cui la madre di Antonio lamentava che non venisse fatto il nome del figlio, reclamandone il diritto, perché si mantenesse il valore della memoria dei suo sacrificio attraverso la menzione del suo nome ed il racconto della sua storia. Il valore del nome, dell'identit, del valore che ciascun individuo rappresenta nell'ambito del contesto, del periodo e del territorio in cui ha vissuto perché possa essere tramandato ed arricchire chi verrà dopo di lui.
Sempre per la memoria di Montinaro infatti il 22 maggio u.s. hanno dato lettura ad una lettera che la sorella ha trovato quale testamento del fratello che spiegava la differenza tra l’aver paura quale naturale condizione umana che dava valore e significato alle azioni e la esecrabile vigliaccheria da cui lui si distoglieva e così la sorella dalla perdita del fratello ha costituito un’Associazione Libera promotrice di iniziative sulla Cultura e sulla Legalità all’interno del progetto “Dire, fare e partecipare”, grazie a cui è stata realizzata la serata di ieri ed ha premiato per l’edizione di quest’anno Raffaele Casarano come interprete di tali valori , prezioso artista che ne trasmette i valori grazie al suo operato.
“Dire, fare e partecipare” a sua volta è stato presentato per il suo significato centrale del valore del vivere attraverso l’impegno civile partendo dal presupposto che “nessun uomo è un’isola” https://insiemeperilsociale.it/dire-fare-e-partecipare e la serata è stata introdotta dall’esibizione di tanti bambini accompagnati dal magistrale maestro Raffaele Casarano che suonavano l’inno di Mameli Fratelli d’Italia, con un’attenta cura alla scenografie ed agli abiti in tricolore.
L’artista Burano ha raccontato di quando da Brindisi il suo papà li trasferì nel nord per non scendere a compromessi con la mafia.
Tutto bello e commovente, la presentazione è stata fatta dal Prefetto e dal Questore e tra gli astanti c’era un gruppo drll’Unione Sportiva Lecce.
Non è mancato un caro saluto a Donato Metallo assessore regionale salentino, che sempre è stato vicino a tutte le tematiche del sociale.