Sabato, 18 Maggio 2024

Ricerca, seminario al CEDAD per celebrare i suoi 15 anni di attività


Visita ai laboratori del CEDAD e in particolare il laboratorio dell’acceleratore Tandetron...

Ricerca, seminario al CEDAD per celebrare i suoi 15 anni di attività

Francesca Maggiulli - “15 anni di ricerca formazione e innovazione tecnologica al CEDAD per il patrimonio culturale” è il seminario in programma venerdì 18 marzo 2016, dalle ore 9 alle ore 17 presso la sede nella Cittadella della Ricerca di Brindisi.

L'evento, organizzato presso la nuova Aula Seminari del CEDAD - CEntro di DAtazione e Diagnostica dell’Università del Salento per celebrare i 15 anni di attività, darà la possibilità di visitare i laboratori del CEDAD e in particolare il laboratorio dell’acceleratore Tandetron, unico oltre che in Puglia nell'intero bacino del Mediterraneo. Per tutta la giornata verranno proiettati i servizi realizzati sul CEDAD da emittenti televisive nazionali e internazionali (tra cui la BBC, National Geographic, RAI).
 
Dopo la presentazione della storia del CEDAD e delle varie fasi che hanno portato alla sua realizzazione e implementazione nel corso degli anni, il professor Lucio Calcagnile, docente del Dipartimento di Matematica e Fisica “Ennio De Giorgi” dell’Ateneo, che ha realizzato e dirige il Centro, illustrerà i progetti di ricerca che hanno attratto importanti finanziamenti e i numerosi casi di studio che hanno consentito di aumentare la conoscenza e, in alcuni casi, di riscrivere la storia da Lupa Capitolina, ai Bronzi di Riace, a Pico della Mirandola e ad altri. Tra le attività svolte saranno riferiti anche i numerosi studi effettuati presso i  vari comuni del Salento, in Italia e in vari siti del Mediterraneo, grazie alla collaborazione tra i ricercatori del CEDAD e colleghi di varie Università che operano in ambito storico-artistico e archeologico.

Tra i partecipanti membri accademici autorevoli quali il prof. Alberto Melloni e la prof. Vania Virgili, consiglieri dei Ministri dell’Università e dei Beni Culturali; rappresentanti istituzionali dell’Università del Salento, per la Regione Puglia gli assessori Sebastiano Leo e Loredana Capone e il dirigente per i rapporti con le istituzioni dell’UE Paolo Casalino, e Alessandro Delli Noci del Comune di Lecce. Interverranno inoltre i professori Giulio Volpe, Presidente del Consiglio Superiore del Beni Culturali; Riccardo Pozzo, direttore del Dipartimento di Scienze Umane e sociali del CNR; Massimiliano Marazzi, delegato MIUR nella Infrastuttura di ricerca per la Scienza del patrimonio; Francesco D’Andria, professore emerito dell’Università del Salento; Mario Lombardo e altri docenti dell’Università del Salento. Si discuterà di ricerca industriale e di innovazione tecnologica e sulle possibilità che il PON e i programmi comunitari mettono a disposizione nel periodo 2016-2020.

Inaugurato nel 2001 dal Rettore Angelo Rizzo e realizzato nell’ambito del Piano Coordinato delle Università di Catania e Lecce, il CEDAD è il primo Centro di ricerca e servizio per la datazione con il radiocarbonio con un acceleratore di particelle. Il Centro dispone di laboratori di Fisica nucleare, Chimica e Ottica applicata nei quali si effettuano studi di Fisica applicata ai beni culturali, all’ambiente, alla Medicina e alla Biologia.

Il nucleo fondamentale del CEDAD è l’acceleratore di particelle Tandetron, che nel corso degli anni è stato implementato con varie linee di fascio in grado di datare fino a milioni di anni e di analizzare in modo non distruttivo varie tipologie di materiali, a cominciare da quelli di interesse dei beni culturali.

Il CEDAD, a disposizione di Comuni e di Enti locali per lo studio e la valorizzazione del patrimonio culturale ed attivo nella formazione di allievi, post-doc, dottorandi e studenti di ogni ordine e grado, è stato realizzato dall’Università di Lecce nel 1999 per seguire i progressi tecnologici delle altre nazioni già avanti nel percorso della ricerca, tra cui Svizzera, Germania, Francia, Regno Unito, Svezia, USA, Australia, Nuova Zelanda, che da anni si erano dotate di facilities in grado di effettuare la datazione con il radiocarbonio in modo rapido e con pochissimo materiale grazie alla innovativa tecnica chiamata AMS (Accelerator Mass Spectrometry). Si tratta della stessa tecnica che è stata utilizzata per datare la Sindone nel 1989 a Tucson, in Arizona, a Zurigo e a Oxford, ovvero non in Italia per la mancanza di Centri di ricerca come il CEDAD.

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